Monica ATTANASIO

INVISIBILI

La scrittura di Moni Attanasio è parola che fa esistere – Stefano Taccone

Dalla Prefazione ad “Invisibili” di Monica Attanasio: «Ho iniziato a scrivere in quarta elementare, sfogando le violenze subite in famiglia con la poesia (…) utilizzo la poesia per prendere una distanza emotiva dalle situazioni in cui sono coinvolta. È uno spazio di solitudine per la riflessione e la formazione del mio metapensiero per la comprensione di realtà che non riesco a capire razionalmente, permettendomi di fare ordine mentale. È il modo attivo ed intimo in cui il mio corpo agisce d’istinto».

Non sono più una donna,

nè una madre di figli,

ma madre di milioni di fogli scritti da raccontare.

 

Collana: Isterie

Pagine: 56

Formato: 10.5×14.8

Pubblicazione: 17/11/2023

ISBN: 9788894672145

L’Autore

Moni Attanasio, originario di Frattamaggiore, ha iniziato a scrivere poesie in quarta elementare. La sua prima raccolta, “Invisibili” (Introterra edizioni, 2023), utilizza un linguaggio crudo, attingendo a piene mani dalla sua biografia. La sua infanzia a Napoli, in quartieri come Secondigliano, ha segnato profondamente la sua poetica, caratterizzata da un forte legame con il “terzo mondo” e il lavoro nel Terzo Settore. Ha vissuto a lungo all’estero, in città come Berlino, dove ha studiato filosofia e tradotto testi teatrali. Tornato in Campania, grazie a Maria Pia Dell’Omo, ha avviato una nuova fase professionale e creativa. La sua opera è influenzata da poeti come Pier Paolo Pasolini, dai quali trae ispirazione e profondità.

Dicono di “Invisibili”

Invisibili (Introterra, 2023) è un’opera poetica che si insinua nel cuore del lettore come un grido di resistenza, un canto di denuncia e un atto di memoria. Monica Attanasio, con una scrittura viscerale e impetuosa, traccia un percorso nella periferia dell’esistenza, là dove la marginalità non è solo geografica ma sociale, culturale ed emotiva. Dalla prefazione, la voce dell’autrice emerge con un’urgenza sincera: il suo sguardo è quello di chi ha vissuto e racconta senza edulcorazioni, senza filtri. La sua storia personale, segnata da violenze, privazioni e un’indomita volontà di riscatto, diventa il motore di una poetica che non lascia indifferenti.

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Sono graffi aperti nell’anima di una società che grondando sangue a terra perde pezzi di se. Periferie macchiate dalla lordura dell’indifferenza. Invisibili come i gemiti spesso trattenuti perché la fiducia nello stato e nell’umanità dell’altro non può più nascere. E’ un aborto causato da mani troppo feroci per avere il dono della carezza.

Alessandra Micheli, Les Fleurs du Mal Blog

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